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PALASHORT ACCESSIBILE: SOTTOTITOLI PER SORDI – II

PALASHORT ACCESSIBILE: SOTTOTITOLI PER SORDI – II

Torniamo a parlare dei sottotitoli.

Nell’articolo precedente vi abbiamo spiegato l’importanza dei rumori di scena e della colonna sonora.

Oggi approfondiamo la “spinosa” questione dell’adattamento dei dialoghi. La definiamo “spinosa” in maniera ironica perché spesso leggiamo critiche ai sottotitoli da parte di persone udenti che dissentono sullo stile, la forma, o il fatto che il sottotitolo non riporti tutte le parole dette dal personaggio. Beh, è vero. C’è un importante adattamento dei dialoghi, che non vuol dire stravolgerli ma renderli comprensibili!

Dovete sapere che l’occhio umano può leggere un determinato numero di caratteri al secondo. Per caratteri intendiamo tutte le lettere, la punteggiatura e gli spazi che compongono una frase. Poiché le immagini scorrono velocemente è necessario adattare i dialoghi sia al numero di caratteri leggibili che alla scena in corso, rispettando il più possibile la sincronia tra le varie parti senza stravolgere il senso del dialogo!

Inoltre, la lingua parlata (dei dialoghi) ha una struttura sintattica diversa dallo scritto (dei sottotitoli). Da questa discrepanza spesso può risultare che la semplice trascrizione del parlato non sia subito comprensibile. L’adattamento risolve anche questo problema e non viene fatto a sentimento. Ci sono degli standard da rispettare tra tempo di esposizione del sottotitolo e la velocità di lettura: si tratta di parametri ricavati da anni di studio e sperimentazioni che coinvolgono i diretti interessati, cioè persone con disturbi dello spettro acustico. Se gli standard non vengono rispettati, il sottotitolo è inutile in quanto incomprensibile o illeggibile.

Trovate un chiaro esempio del secondo corto che abbiamo sottotitolato per voi, cioè “L’assassino è un unicorno rosa” di Massimo Faini. In questo corto i dialoghi sono serrati, lunghi e con alcune gergalità tipiche del dialetto bresciano. Gli attori parlano molto velocemente e si susseguono senza sosta uno dopo l’altro. Noterete anche che ogni sottotitolo ha un colore in base all’importanza del suo personaggio: il protagonista ha il colore celeste mentre i terziari sono in giallo. Questo è un parametro stilistico regolamentato e in uso soprattutto in RAI e serve a far capire chi sta parlando soprattutto nel caso in cui il personaggio non fosse inquadrato.

Ancora una volta ringraziamo Yuri Cascasi per l’ottimo lavoro. Buona visione a questo link

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